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Alcune centinaia di manifestanti, arrivati su Punta Palacìa in bicicletta o in barca, si sono assemblati intorno alla base militare e da qui, intorno alle 16.00, hanno proseguito verso il faro. Presente anche il presidente della Provincia G. Pellegrino che ha rassicurato i manifestanti: "La Provincia è stata convocata per il prossimo 25 settembre dal Ministero dell'Ambiente e dalla sottosegretaria Laura Marchetti. Io andrò là e dirò no. Senza se e senza ma".

Contro l'ennesimo scempio della costa salentina!
In archivio, i link alla foto e al video della prima manifestazione organizzata dal Comitato "Giù le mani dalla costa".
2 commenti:
ma non ve renditi conto ca stamu allu 2007 e ve chiamati cumpagni!!!si cumpagni de piattu...ancge se dentro portate l'ideali vui rimaniti a retu e li "cumpagni" vosci volente o dolente vannu a nanzi...ahh Riccardo quanto sei sprecato a volte mi sembri Berliguer ma purtroppo sei in un epoca assai ben diversa, sei uno dei pochi giovani attivisti che ammiro in questo paese.
Fin dall'800 tra coloro che si sono organizzati per opporsi al capitalismo o alle ingiustizie che possono derivare da quel sistema economico si è diffusa l'abitudine a chiamarsi "compagni".
Nella cultura socialista, comunista e in generale di sinistra il compagno non è un soggetto, un individuo come gli altri, ma un individuo che cerca di superare la propria individualità e cerca la propria realizzazione attraverso un progetto comune di tipo solidale e collettivistico.
Il filosofo J.P. Sartre ha parlato nel 1960 del cosiddetto gruppo-in-fusione che mira ad una finalità-progetto. Per Sartre, si è compagni solo se si ha un progetto comune da compiere insieme.
Etimologicamente il termine "compagno" rimanda al mangiare insieme, "compagno" significa cum-pane, quindi colui con cui si spezza insieme il pane (calco del greco σύυντροφος, cresciuto con, convivente con, che collabora, dal verbo συντρέφω, crescere insieme, essere educato, essere composto da ) con una chiara analogia quindi alla ritualità cristiana (vedi eucarestia).
Tralasciando la facile ironia che potrebbe farsi sul tuo commento, data l'etimologia del termine... mi preme farti sapere che
1. sono ben contento che alla luce del suo significato, ancora nel 2007, ci siano persone a cui posso rivolgermi con quest'appellativo;
2. i commenti anonimini non sono particolarmente graditi. Abbi il coraggio, quando giustamente esponi il tuo pensiero, di far sapere chi sei.
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