lunedì 16 marzo 2009

Sinistra e Libertà

domenica 15 marzo 2009

"Sinistra e Libertà" si presenta

"Sinistra e Libertà" si presenta

Il 21 marzo, alle ore 16.00, in Piazza Farnese, a Roma, apertura della campagna elettorale per le Europee.

Vi prenderanno parte anche una serie di testimonial del mondo della cultura, dello spettacolo, della ricerca, simpatizzanti e sostenitori dell'alleanza.

sabato 7 marzo 2009

Rompere il silenzio, ripristinare la legalità

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venerdì 27 febbraio 2009

la Sinistra per l'Europa

Nichi Vendola conferma l'accordo con Sinistra Democratica, Verdi e Socialisti, che definisce "quasi chiuso" per una partecipazione unitaria alle elezioni di primavera e propone "un cartello più largo per difendere l'idea di un'Europa dei diritti e della socialità ".
A Napoli per la presentazione di La Sinistra Vendola ha detto di aderire pienamente all'appello lanciato da alcuni intellettuali tra i quali Ingrao e Tamburrano ed ha chiesto di ricostruire, "un campo largo dell'opposizione".

"C'è un grande rischio - ha detto in una manifestazione alla Mostra d'Oltremare - dobbiamo riuscire a superare lo sbarramento elettorale e dobbiamo dotarci di risorse".
Al segretario del Pd Franceschini Vendola ricorda che "le minoranze vanno difese" e critica duramente l'emendamento sul rimborso elettorale, elevato oltre la soglia del 2%: "Non si tratta di spendere più soldi ma solo di spartirli tra tutti coloro che partecipano alle elezioni. La casta politica vuole dividerli solo tra chi le vince"

Si stava meglio quando si stava peggio?


Intervista a Matteo Renzi, "l'Obama italiano"...
secondo il Time

mercoledì 18 febbraio 2009

Fai i pacchi e vai in Africa, Veltroncino!

Adesso che è finito nella polvere il povero Walter ci è tornato simpatico. Adesso che tutti coloro che avevano celebrato le magnifiche sorti e progressive del suo Partito Nuovo, della post-ideologia all'amatriciana, del suo immaginifico progetto kennedian-disneyano (nel senso di Walt Disney), adesso che tutti questi gli danno addosso e fanno l'elenco dei suoi errori e delle sue sconfitte, ecco, ora possiamo anche guadare con benevolenza alla sua uscita di scena tutto sommato dignitosa e, questa sì, senza tentennamenti.
Quando Walter era il "Grande Sindaco" della Capitale guai a criticare una politica che era e rimane un colossale benché effimero monumento di "belusconismo politically correct". Qui dalle immense periferie di cemento tirate su dal granitico patto tra i palazzinari romani e la giunta più glamour d'Italia le cose si sono viste sempre un po' diversamente da come le vedevano gli amici del circolo Pd dei Parioli dove il buon Walter è iscritto e che tornerà a frequentare, forse, da semplice militante.
Pensavamo, allora, che un'amministrazione di sinistra dovesse qualificarsi per un'azione decisa di implementazione dei servizi sociali, per un miglioramento dei mezzi pubblici, per una soluzione alla drammatica emergenza abitativa in una città dove gli affitti di mercato equivalgono grosso modo ad uno stipendio medio mensile della gente cosiddetta "normale". Ma ci spiegavano che questa era una concezione passatista della sinistra a fronte di una più innovativa idea di sviluppo urbano fondata sul solido mix tra il red carpet dell'Auditorium e la "grande pacificazione toponomastica" per la quale definire "picchiatore fascista" un picchiatore fascista era considerato un gesto un po' retrò e poco elegante.
Fatto sta che sempre dalle stesse periferie ora sommerse dalle croci celtiche e dalle svastiche dipinte ovunque, rimaniamo abbastanza convinti delle nostre idee, anche e soprattutto dopo aver visto le sorti di un Partito democratico plasmato ad immagine e...immagine e immagine del proprio leader.
Qual era, qual è l'idea di fondo, il disegno strategico di medio-lungo periodo che ha in mente il Pd? Quale blocco sociale è in grado di contrapporre alla poderosa unione degli "abbienti" e degli "spaventati" (per usare una efficace espressione di Pierfranco Pellizzetti) plasmata dall'apparentemente invincibile "principale esponente dello schieramento a noi avverso"? Sono domande che restano sul tappeto anche dopo l'uscita di scena di Walter Veltroni. Forse partire dai quei quattro milioni di lavoratori precari che sono privati di un progetto di vita minimamente programmabile, di un'autonarrazione biografica ed esistenziale che va molto al di là della semplice dimensione materiale, sarebbe un primo passo. A patto di mettere da parte le solite filastrocche su "ammortizzatori sociali" e compagnia bella che possono stare in bocca a chiunque. A patto di fare proposte sulle quali, per esempio, un Maurizio Sacconi potrebbe non riconoscersi perché chiaramente di sinistra. Una volta si sarebbe parlato di un "punto di vista di classe". Ma questo, lo ammettiamo, sarebbe davvero troppo per il Pd.
Emilio Carnevali su MicroMega

martedì 17 febbraio 2009

4 anni e 6 mesi all'avv. inglese David Mills

L'avvocato inglese David Mills è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari. Lo stabilisce la sentenza emessa oggi dal tribunale di Milano. L'avvocato inglese dovrà anche pagare 250mila euro alle parti civili e sostenere le spese processuali ed è stato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Secondo i giudici milanesi, i 600mila dollari bonificati a Mills dalla Fininvest del '98 sono serviti a corrompere il legale inglese per testimoniare il falso in due processi, tangenti alla Guardia di finanza e All Iberian, che vedevano imputato l'attuale presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La posizione del premier, coimputato di Mills, è stata stralciata in attesa della pronuncia della Corte costituzionale sulla legittimita' del Lodo Alfano.
fonte: rainews24.it

Rogo Thyssen. Un operaio racconta: "scarsa manutenzione ed ispezioni annunciate"

Al processo Thyssenkrupp parlano i parenti delle vittime e un collega dei sette operai morti nel rogo del 6 dicembre 2007. Fabio Simonetta racconta delle condizioni della fabbrica in via di dismissione: "Rispetto al 2003, quando ho cominciato - dice- c'era stato un cambiamento enorme. La manutenzione non si faceva piu', e la ditta delle pulizie degli impianti arrivava una volta la settimana anziche' tutti i giorni".

"C'erano incendi tutti i giorni" aggiunge l'operaio "In prima battuta dovevamo intervenire noi, poi chiamare la squadra di emergenza, composta da due colleghi"."

Poi descrive la notte della strage: "Non si vedeva niente. C'erano fiamme alte fino al soffitto, fumo. E si sentiva odore di carne bruciata". Questa la scena che Fabio Simonetta ricostruisce davanti ai giudici della Corte d'Assise di Torino testimoniando al processo contro i sei dirigenti della multinazionale dell'acciaio.

"Ho visto - ha detto - Roberto Scola e Angelo Laurino straziati dalle fiamme, in uno stato orribile. Scola urlava 'portatemi via'. Provai a telefonare all'infermeria, poi cercai
di spegnere l'incendio: afferrai la manichetta di un idrante ma si staccò'. Simonetta fu tra coloro che portò fuori dal locale Scola e Laurino ("urlavano dal dolore, avevo paura a toccarli, non dimentichero' mai e sono in preda ai sensi di colpa perche' volevo fare di piu"') e poi, essendo rimasto intossicato dal fumo, venne portato a sua volta in ospedale, dove gli applicarono una maschera d'ossigeno per un'intera giornata.
Quanto alle condizioni di lavoro, Simonetta ha detto che "c'erano incendi tutti i giorni". "In prima battuta dovevamo intervenire noi, poi chiamare la squadra di emergenza, composta da due colleghi".

"Eravamo orgogliosi che nostro figlio fosse andato a lavorare in quella fabbrica, in cui mio marito ha lavorato per 40 anni. Dal giorno della tragedia invece ci sentiamo in colpa e non ci sopportiamo nemmeno piu' tra noi".
E' la drammatica testimonianza di Grazia Cascino, la mamma di Rosario Rodino'.

"Voglio sapere perche' mio figlio e' morto - ha detto Grazia Cascino con la voce rotta
dal pianto, rispondendo alle domande degli avvocati - L'unica cosa che voglio e' che mi ridiate mio figlio indietro. Sono sempre li' a casa che aspetto di sentire che con le chiavi apra la porta ed entri". Oltre a Grazia Cascino, hanno gia' deposto Luigi Santino, fratello di Bruno Santino e Concetta Rodino', sorella di Rosario.

venerdì 13 febbraio 2009

Gasparri: "Santoro e Vauro sciacalli"

«Santoro e il presunto comico Vauro sono due volgari sciacalli che vomitano insulti con le tasche piene di soldi dei cittadini. Gente così offende la verità, alimenta odio e merita solo disprezzo totale della gente perbene. L'insulto è la loro regola. Colpa di gestori della Rai che per fortuna stanno per essere cacciati come meritano». Lo dichiara in una nota il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, in riferimento alla puntata di «Annozero» andata in onda giovedì sera.

martedì 10 febbraio 2009

Ciao Eluana

domenica 8 febbraio 2009

ATTACCO ALLA COSTITUZIONE. ORA BASTA!

Una riforma della Carta costituzionale «è necessaria perché è una legge fatta molti anni fa sotto l'influsso della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come un modello». Le ultime parole di Silvio Berlusconi, il capo del Governo che ha firmato sulla Costituzione e che adesso la rigetta con una violenza insopportabile. Da Cagliari, per l'ennesima visita a sostegno del candidato Pdl per la Regione sarda, il premier attacca senza mezzi termini. Non solo la famiglia Englaro, il Colle, il Parlamento. L'attacco premeditato è alla Costituzione. E infatti, dopo aver sostenuto la necessità di «un chiarimento della lettura della Costituzione», il presidente del Consiglio ha aggiunto: «Sul come adesso ci riflettiamo e vedremo se dobbiamo arrivare a quelle riforme della Carta costituzionale che sono necessarie perché è una legge fatta molti anni fa sotto l'influsso della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate» Forze che «hanno guardato alla costituzione russa come a un modello cui prendere molte indicazioni».

E non solo: il presidente del Consiglio sottolinea come siano da chiarire le competenze relative ai decreti legge: «Credo che la responsabilità di un giudizio sulla necessità e l'urgenza di un provvedimento spetti al governo e che il giudizio di questo fatto sia da attribuire al parlamento che esamina l'esistenza dei requisiti nella prima commissione (Affari costituzionali n.d.r.) come primo atto». A chi spetta questo chiarimento? Alla Corte costituziuonale? Berlusconi non risponde serrandosi con la mano le labbra. «Andremo a fare delle riforme - aggiunge però - e può darsi che andremo anche a chiarire il dettato della Carta costituzionale».
Il Cavaliere sottolinea come senza decreti legge i provvedimenti si perdano nei «meandri del Parlamento» e cita come esempio un provvedimento del ministero delle Pari opportunità. Quanto ai regolamenti parlamentari aggiunge «sono antiquati». Come potrà avvenire questo chiarimento: «Adesso ci riflettiamo - risponde il premier e vedremo se dovremo arrivare a quelle riforme della Carta costituzionale che sono necessarie».
l'unità.it
Il disegno del vegliardo in pieno delirio di onnipotenza si fa ogni giorno più chiaro. Il cerone gli ha reso la faccia così tosta che non ha nessun problema a fare e dire cose che farebbero arrossire qualsiasi essere umano la cui pelle del viso non sia stata plastificata al punto di bloccare la circolazione nei vasi sanguigni.

Nel giro di 48 ore, usando come spunto una vicenda di povere anime, ha attaccato alla gola le principali istituzioni repubblicane: l’indipendenza e sovranità della magistratura, il ruolo di garanzia della presidenza della repubblica e, infine, la costituzione, rea, a suo dire, di essere stata ispirata a quella dell’Unione Sovietica. In pratica il presidente continua ad agitare il cadavere putrefatto di uno spauracchio la cui morte è stata certificata più di dieci anni fa senza che nessuno gli scoppi a ridere in faccia.

In questa azione di lucido delirio, il cui fine a questo punto potrebbe essere una revisione globale della costituzione, la restaurazione della monarchia e l’inizio di una dinastia designando come successore Piersilvio, il Reggente non è solo.

Da una parte c’è il nutrito stuolo di pallidi servi di cui si è circondato. Gente la cui mancanza di spina dorsale e lo stomaco mostruosamente dilatato ha imposto, nella vita, il ruolo di tappeto accondiscendente, dall’altra dalla prodigiosa ed intelligente informazione italiana che continua a tener mischiate nella stessa casseruola due cose mostruosamente diverse: una questione etica dolorosissima e l’ansia patologica di affermazione di un uomo i cui problemi di accettazione di se stesso sono diventati il fulcro della recente storia politica italiana.

Mi rendo perfettamente conto che per i media italiani abituati a rimpinzare i pomeriggi televisivi con storie lacrimosissime e le serate del sabato sera con commoventi ricongiunzioni familiari, una tragedia vera ed immensa come quella alla quale è stata condannata la famiglia Englaro appare come un’enorme torta di cioccolato e panna, ma la disinformazione operata ponendola in congiunzione con gli oscuri piani del vecchio tesserato P2 è un atto di colpevole complicità.

A questo punto è palese che se si vuole difendere il residuo di democrazia che rimane in Italia bisogna reimpossesarsi della costituzione e farla vivere nuovamente. Ribellarsi in maniera civile e non violenta allo scippo di diritti del quale siamo stati tutti vittima partendo dal diritto di voto, decapitato con l’abolizione delle preferenze, e passando poi al diritto alla dignità del lavoro che con l’istituzionalizzazione del cottimo passato per flessibilità ha esposto milioni di italiani al ricatto micidiale della povertà e dell’incertezza. Due diritti fortemente garantiti dalla nostra costituzione sovietica. E ci credo che a Silvio Ceronettinon piaccia.

Aldilà di ogni se e di ogni ma, io credo che sia giunto il momento di appoggiare in ogni modo le formazioni politiche che pongano chiaramente questi due problemi al centro della loro azione diffidando di chi fa politica a base di camomilla e biscottini alla farina di riso e di chi cavalca l’onda dell’indignazione popolare per proporre fumose politiche populiste.

mentecritica.net