
Il progetto di unità a sinistra prosegue. Con qualche piccola fibrillazione l'assemblea del Comitato nazionale della Sinistra democratica ha approvato a larghissima maggioranza la linea proposta dal coordinatore Fabio Mussi. Su circa 250 componenti, ci sono stati solo 5 voti contrari e 5 astenuti. Si sono tenuti fuori Valdo Spini e alcuni esponenti che venerdì avevano lanciato un appello per traghettare la Sd verso una Costituente socialista. Il documento proposto dal ministro dell’Università invece conferma la validità del programma di convergenza di Sd con Prc, Pdci, Verdi per una forza «che abbia un peso alla sinistra del nascente Partito democratico e che risponda alle spinte che in questo senso arrivano da vasti settori della società e della cultura».
Lo strumento però, come si legge nel documento, «non sta nella Costituente socialista né nella “cosa rossa”», formula invisa a larga parte del movimento ambientalista ma più pragmaticamente in una «federazione», un «soggetto pesante» che possa aspirare a consensi «a due cifre». Perché è vero che questo non è «un progetto con una scadenza» ma esiste pur sempre «una questione di tempi» e la nascita di un nuovo soggetto politico «implica realisticamente delle difficoltà». La piattaforma su cui lavorare secondo Mussi sono i quattro principi enunciati al seminario di Orvieto: pace, ambiente, lavoro e libertà.
Continua...
Pasquale Colizzi
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