
Per Titti Di Salvo (Sd) si tratta di una "scelta lesiva del protocollo votato dai lavoratori e dai pensionati. Il ministro Damiano - ha sottolineato la Di Salvo - ha sempre detto che sarebbe stata abolita la forma più precarizzante del lavoro, ossia il lavoro a chiamata; quindi questa maggioranza ha votato con l'opposizione contro il ministro Damiano".
Per quanto riguarda la Cdl, esprime la propria soddisfazione. Simone Baldelli (Fi) afferma: "E' una vittoria dei moderati e dei riformisti". E Stefania Prestigiacomo (Fi) aggiunge: "Era una bandiera della sinistra estrema l'abrogazione del job on call che di fatto così viene reintrodotto anche se solo per alcune categorie".
Anche tra i partiti di maggioranza, Udeur e Rosa nel pugno avevano presentato emendamenti che prevedevano deroghe al job on call.
L'emendamento approvato prevede che "al fine di contrastare il possibile ricorso a forme di lavoro irregolare o sommerso per sopperire ad esigenze di utilizzo di personale per lo svolgimento di prestazioni di carattere discontinuo nel settore del turismo e dello spettacolo, i relativi contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative, possono prevedere la stipula di specifici rapporti di lavoro" a chiamata.
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