martedì 6 novembre 2007

La strage che non fa rumore

Immacolata Orlando,
46 anni, Salerno

Alan Spranzi,
41 anni, Brescia

Francesco Santoro,
44 anni, Cosenza

Cristiano Franza,
38 anni, Rovigo

Paul Kantioler,
66 anni, Bolzano

E a Mirafiori un operaio in coma.

Ieri altri cinque ammazzati da lavoro. Quella di ieri è, per il mondo del lavoro, una delle giornate più tristi degli ultimi tempi, con ben cinque morti e un operaio della Fiat di Mirafiori in gravissime condizioni nel reparto rianimazione del Cto di Torino, dove è tenuto in coma farmacologico. Sono le 4.30 del mattino quando Sebastiano Calarco, nell’avviare l’impianto che entra in funzione alle 6, viene colpito da un braccio mobile nel reparto lastratura dello stabilimento torinese. Immediata la reazione dei lavoratori Fiat, che proclamano un’ora di sciopero, accompagnata dalla richiesta di un incontro urgente con l’azienda sulla sicurezza in fabbrica. Iniziativa non condivisa dalla Uilm: «Non abbiamo rifiutato per mancanza di solidarietà ma, al contrario, perchè non vogliamo che questo grave fatto venga, come al solito, subito dimenticato», chiarisce il segretario piemontese Uilm Maurizio Peverati. Fim, Fiom e Fismic non hanno dubbi: l’incidente di Mirafiori è colpa della «fretta con cui vengono fatte certe operazioni» e del «continuo taglio di organici che si riscontra in particolare nelle manutenzioni». Quello che segue ha il sapore di un vero e proprio bollettino di guerra... (Continua...)
Fonte: Liberazione

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