venerdì 9 novembre 2007

Il Garante per l'Editoria alla Rai: Sinistra Democratica esiste

Una raccomandata con ricevuta di ritorno è appena stata consegnata alla Rai. Il mittente è l’Autorità Garante per le Comunicazioni e nella missiva è scritto a chiare lettere che la Rai si comporta come se Sinistra Democratica non fosse mai nata.
Nelle scorse settimana Titti Di Salvo e Cesare Salvi, capogruppo di Sd alla Camera e al Senato e i parlamentari Paolo Brutti e Gloria Buffo, componenti la Commissione di Vigilanza sulla Rai, avevano inviato all’Autorità un esposto con il quale si segnalava “la violazione della disciplina vigente in materia di pluralismo politico” da parte del servizio pubblico. Il 5 maggio scorso, infatti, è nato a Roma il movimento politico Sd, ha dato vita a gruppi parlamentari alla Camera, al Senato che per numeri sono il terzo gruppo parlamentare del Centro Sinistra, e ha 5 eletti al Parlamento Europeo. Non solo ma come è evidente, in questi mesi Sd ha sviluppato numerose iniziative politiche e parlamentari di rilievo. Vogliamo citarne alcune? La presentazione e l’approvazione in parlamento della legge contro i licenziamenti in bianco, l’attività emendativa del testo della finanziaria, la presentazione di proposte di legge in materia di lavoro, di riduzione dei costi della politica ecc. E ancora il Movimento ha organizzato una Festa nazionale che si è tenuta ad Orvieto tra fine agosto e primi di settembre, un importante convegno a Cosenza su legalità e buona politica a fine settembre, un seminario nazionale sul disarmo ad ottobre e, per finire un elenco incompleto, un seminario su Giustizia penale ed equità sociale tenutosi a Roma l’8 novembre. Di tutto questo né nei telegiornali, né nei programmi di approfondimento giornalistico vi è stata traccia. Come non vi è stata traccia di prese di posizione e dichiarazione dei vari dirigenti del Movimento intervenuti sulle diverse questioni del dibattito politico. E come è ovvio, e come è riportato nell’esposto al Garante, tutto ciò è documentabile e documentato dai dati dell’Osservatorio di Pavia dai quali risulta che “le voci e il parere di Sinistra Democratica sono sistematicamente esclusi dall’informazione Rai”.
Il Garante per le Comunicazioni non solo ha dato ragione ai parlamentari che hanno firmato l’esposto, registrando “una effettiva carenza di spazio dedicato al soggetto politico esponente” ma ha richiamato la Rai a correggere questo comportamento richiamandola al rispetto della normativa vigente affermando, anche, che l’Autorità proseguirà la propria attività di controllo e di vigilanza sull’andamento della programmazione informativa anche nelle prossime settimane.
Bucare il muro del silenzio non è semplice ma quello di oggi è certo un buon viatico.

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