martedì 14 ottobre 2008

Undici ottobre. La Sinistra c'è (?)


Così tante persone se le immaginavano in pochi. Piazza Bocca della Verità era stracolma, stavamo strettissimi, e tantissima altra gente era rimasta fuori.
300mila persone, la cifra dichiarata. "Ad occhio" ne ho viste anche di più.
Difficile immaginare una riuscita simile considerando il quasi totale oscuramento riservato a questa manifestazione da quasi tutti i media ed il fatto che non aveva supporti esterni, almeno a livello ufficiale ed organizzativo.
Eravamo in tantissimi. E "cosa eravamo" era sin troppo chiaro. Dalle migliaia e migliaia di bandiere rosse (e verdi) che coloravano il corteo. Dallo spirito che ci animava, di contrapposizione netta a questo pessimo governo (meraviglioso in tal senso uno striscione di SD: "Riapriamo il dialogo: Vaffanculo!"), di posizioni nette, dalla Scuola alla difesa di Lavoro e Contratto Nazionale, dalla lotta senza quartiere alla precarietà (non consideravamo "la flessibilità come forma moderna del lavoro", ma come un male da combattere) al no al nucleare e così via, che esprimevamo. Posizioni che non appartengono, alcune non del tutto, altre niente affatto, ad altri.
Questa grande manifestazione è stata la voce della Sinistra.
Ne hanno dette molte. Hanno detto che la Sinistra fosse morta. Hanno detto che dovesse essere rappresentata in altre maniere. Che dovesse ridursi a corrente interna a partiti di centro. Che anche il tentare di farla vivere in forma autonoma fosse una perdita di tempo. Un voler reinfilare il dentifricio nel tubetto.
Ieri è giunta la risposta: ECCOCI. Siamo la Sinistra. Siamo vivi. Siamo qui.


A lottare fino in fondo contro questo governo. A lottare contro una dirigenza reazionaria di Confindustria. A portare avanti le nostre battaglie, quelle che la Sinistra porta avanti in tutto il Mondo e che, specie nella situazione odierna, sono più moderne che mai e non hanno nessun bisogno di cambiare forma e farsi rappresentare da altri.
Ed oltre alla Sinistra, questa manifestazione (dopo quelle studentesche del giorno prima) dimostra anche l'esistenza dell'Opposizione. Di un'opposizione vera, che fa barriera contro le politiche di questa destra così barbara che abbiamo in Italia. Che ci si oppone, chiaramente, nettamente, senza cercare "cose da salvare" che non esistono o margini per un "dialogo" che non può portare a nient'altro che a dare ancor più forza alla loro azione disastrosa.
Sembrava sparita, l'Opposizione vera. In Parlamento non s'è vista (se non sui temi della Giustizia, su cui s'è ben mosso Di Pietro). Qualcuno esultava anche, per questa scomparsa, parlando di "una politica più moderna, senza contrapposizioni". Ogni maestro del pensiero liberale e democratico inorridirebbe: in Democrazia c'è l'Opposizione, che si contrappone, avendo diverse idee, non "una minoranza che dialoga". Sennò non è Democrazia, è pensiero unico.
E invece no. LA SINISTRA C'E'. E l'Opposizione c'è. E riparte.
Ci siamo ripresi la parola. "Il diritto di dire e fare" (e il dovere, aggiungo), come ha ben detto Claudio Fava.
Chi riesce, in queste condizioni, a stimolare una tale partecipazione, non può certo definirsi qualcosa di passato, di superato, di esaurito. Esiste, rappresenta una grande parte del Paese e deve quanto prima ritrovare un'adeguata rappresentanza istituzionale, anche per il bene della nostra Democrazia, che sulla rappresentanza si fonda.
Quanto alla Costituente di Sinistra ed al dibattito che essa provoca a Sinistra, credo che la manifestazione di ieri sia la dimostrazione migliore della sua necessità. Illuminante in tal senso l'intervento di Mattioli dal palco. Abbiamo obiettivi comuni troppo grandi per non costruire l'unità, per non lavorarci tutti assieme. Il popolo della Sinistra quando è unito, realmente e per lo stesso obiettivo, può fare grandi cose. Il popolo dell'11 ottobre merita un soggetto politico, uno ed unitario, che lo rappresenti. Sarebbe assurdo non darglielo.

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