"Come accusare all'improvviso Di Pietro nientedimeno che di 'essere molto lontano dall'alfabeto della cultura democratica del centrosinistra' - chiede il professore ulivista - senza pensare che qualcuno chieda conto del perché, appena pochi mesi fa, lo stesso Di Pietro è stato scelto come alleato unico in una avventura venduta enfaticamente come solitaria? Come sostenere poi - continua Parisi - la presenza nel governo di Dini assieme a Ferrero, senza pensare che qualcuno chieda conto di quale fosse il ministero affidato a Dini, e quali atti siano imputabili a Ferrero che non siano imputabili a ministri e deputati di altri partiti a cominciare da importanti esponenti del Pd?".
O ancora, prosegue, "come invitare a 'diffidare dei politici che vivono con i sondaggi in mano' senza immaginare che qualcuno chieda conto della galoppata che attraverso i sondaggi avrebbe portato il Pd fino prima al trionfo del cosiddetto 34 per cento (in realta' il 33,1) e recentemente con una improvvisa rimonta quasi al 30? Come cantare ora 'l'opposizione che si fa nelle piazze' dopo aver spinto e abbandonato in altre piazze la nostra gente giustamente indignata per le forzature istituzionali ora scoperte come un attacco alla democrazia?". "E' appunto per fuoriuscire dalla trappola nella quale ci siamo infilati - conclude Parisi - che chiediamo da tempo almeno il funzionamento degli organi ordinari, perché al Partito Democratico sia consentito un confronto democratico e decisioni democratiche: senza risposta alcuna".
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