
Finora il partito di Lafontaine era stato sempre quotato al 4 per cento, ma la "crociata" scatenatagli contro dal segretario dell'Unione cristiano-sociale bavarese (Csu), Erwin Huber, rischia di trasformarsi in un boomerang. La Csu crolla infatti al 49 per cento, quasi 12 punti in meno rispetto al 60,7 per cento del 2003, e vede a rischio la maggioranza assoluta detenuta da oltre 40 anni. A non decollare invece, a dispetto del cambio della guardia ai vertici nazionali con la candidatura alla Cancelleria di Frank-Walter Steinmeier e il ritorno alla presidenza di Franz Muentefering, è il partito socialdemocratico, a cui il sondaggio assegna il 20 per cento, risultato praticamente identico al 19,6 per cento di cinque anni fa.
Immutati anche i Verdi, con l'attuale 8 per cento rispetto al 7,7 del 2003. Nel nuovo parlamento eletto domenica saranno probabilmente presenti anche altre formazioni politiche, come i liberali (8%) ed i "Freie Waehler" (7%), la formazione conservatrice degli elettori liberi, già rappresentata in molti consigli comunali bavaresi. Nei giorni scorsi il capogruppo al Bundestag della Linke, Gregor Gysi, ha affermato che se il suo partito riuscirà a sfondare anche nella conservatrice Baviera, "risultera' mutato il quadro politico della Germania". Una vittoria del partito di Lafontaine renderebbe problematica il 23 maggio 2009 anche la rielezione del capo dello Stato, Horst Koehler, poiché la Cdu/Csu e i liberali della Fdp difficilmente riuscirebbero a mettere insieme i 613 voti necessari ad assicurargli la maggioranza assoluta dei 1.224 Grandi Elettori.
affaritaliani.it
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