Vite precarie: manifestazione dei giovani di Sinistra
Ancora una volta, 4 ragazzi, 4 operai morti in una tragedia sul lavoro. I 4 della ThyssenKroup si aggiungono ad altre migliaia di uomini e donne, vittime di una battaglia dura e difficile, quella nel luogo di lavoro. Sono quasi mille le lavoratrici ed i lavoratori che dal 1 gennaio ad oggi sono morti perché le imprese non hanno rispettato le norme di sicurezza, perché gli ispettori hanno deciso colpevolmente di chiudere un occhio, perché uomini e donne sono stati ricattati perché precari o in nero e costretti a lavorare in condizioni di pericolo.
Ognuno che viene ucciso, è una parte dei diritti di tutti e tutte noi che se ne vanno. La democrazia, quando anche la vita è a rischio, nel silenzio di una solitudine, non esiste più. Un grido di dolore, di indignazione, di solidarietà deve farsi lotta collettiva. Possiamo farlo, vogliamo dire basta.
Sappiamo riconoscere le responsabilità, gli operai di Torino le hanno denunciate, noi vogliamo farlo con loro.
La prima quelle di molte imprese che in questo paese rincorrono il profitto ad ogni costo, anche al costo della vita dei propri lavoratori, che continuano a chiedere risorse ad ogni finanziaria, che non spendono per garantire sicurezza e fare prevenzione, che sfruttano lavoratori e lavoratrici. Si apre un baratro se la ThyssenKroup può permettersi di chiedere, dopo una tragedia così, che l’industria riapra, che gli operai tornino in fabbrica, che i profitti continuino a crescere. ‘Portafoglio pieno e senza cuore’, ha ragione il padre di Bruno Santino. Ogni imprenditore nella cui impresa si verifica un incidente sul lavoro per negligenza nella garanzia delle norme di sicurezza, è per noi il responsabile morale e penale della morti bianche. Omicidi dunque che hanno dei mandanti e degli assassini, lo Stato italiano non può non perseguirli.
Aderenti: UDS, UDU Roma/Bari/Napoli/Lecce/Siena, StudentSx, Resistenza Studentesca, FGCI, Giovani Comunisti, Giovani Verdi, Giovani Sinistra Democratica, Action, Associazione Movimenti, Riva Sinistra, Leoncavallo, Liberatorio Politico, Comitato Anticamorra Napoli, Coordinamento Studentesco Bari, Collettivo Destabillizate/i Bari, Collettivo Lettere e Filosofia Bari, Rete Studenti Salerno, Accademia di Belle Arti Occupata di Roma, Ass. 8minuti
Ognuno che viene ucciso, è una parte dei diritti di tutti e tutte noi che se ne vanno. La democrazia, quando anche la vita è a rischio, nel silenzio di una solitudine, non esiste più. Un grido di dolore, di indignazione, di solidarietà deve farsi lotta collettiva. Possiamo farlo, vogliamo dire basta.
Sappiamo riconoscere le responsabilità, gli operai di Torino le hanno denunciate, noi vogliamo farlo con loro.
La prima quelle di molte imprese che in questo paese rincorrono il profitto ad ogni costo, anche al costo della vita dei propri lavoratori, che continuano a chiedere risorse ad ogni finanziaria, che non spendono per garantire sicurezza e fare prevenzione, che sfruttano lavoratori e lavoratrici. Si apre un baratro se la ThyssenKroup può permettersi di chiedere, dopo una tragedia così, che l’industria riapra, che gli operai tornino in fabbrica, che i profitti continuino a crescere. ‘Portafoglio pieno e senza cuore’, ha ragione il padre di Bruno Santino. Ogni imprenditore nella cui impresa si verifica un incidente sul lavoro per negligenza nella garanzia delle norme di sicurezza, è per noi il responsabile morale e penale della morti bianche. Omicidi dunque che hanno dei mandanti e degli assassini, lo Stato italiano non può non perseguirli.
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Artisti: Ascanio Celestini, Daniele Silvestri, Uderico Pesce, Radici nel Cemento, Andrea Rivera, Acustimantico
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