lunedì 16 luglio 2007

No Comment!

Riportiamo di seguito gli articoli, apparsi sulla stampa locale, sulla controversia che oppone lo stabilimento "LeMaldive" al "Blu Bay Beach". Senza commento...

LeMaldiVe: “Paga solo chi rispetta le regole”

Nella marina salvese, vicinato difficile e concessioni demaniali contestate: partono esposti e controesposti, mentre la Procura indaga.

Infuriato Vito Vergine, consigliere comunale di Salve ed autore, nella veste di titolare dello stabilimento balneare LeMaldiVe a Pescoluse, di un esposto alla Procura, “perché trovo profondamente ingiusto che a pagare siano sempre coloro che rispettano le regole. Ho presentato un esposto alla Procura contro la Regione Puglia e l’Ufficio Tecnico del Comune di Salve: ci sono concessioni che non hanno motivo di esistere e tolgono il pane a chi è in regola”. Ma cos’è che ha fatto infuriare a tal punto il consigliere salvese? “Il Comune, chissà perché, sta rinnovando, seppur parzialmente, le concessioni dell’anno scorso. Per alcune di esse, tre in tutto, ha detto di “no”, ma ha poi perso i ricorsi al Tar perché non ha impugnato i provvedimenti né ha contestato le inadempienze nei tempi e nei modi dovuti. Per quanto riguarda invece la concessione per lo spazio adiacente LeMaldiVe, questi “buontemponi” (testuale, Ndr) del Comune hanno ritenuto di dare un parere favorevole seppur togliendo un piccolo spazio. A fronte di una concessione enorme, gli tolgono un piccolo spazio frontale in corrispondenza della pedana di accesso pubblico… e ci mancava altro! Però, gli hanno lasciato la zona dove lo stesso Comune aveva effettuato un costoso intervento di ripristino delle dune. Solo che un temporale, dopo un anno, ha portato via tutto, sia l’intervento effettuato dal Comune con soldi pubblici che evidentemente la necessità di tutelare quella zona!”. E la Regione? “L’anno scorso, dopo il 4 agosto, dopo i tanti verbali redatti dalle autorità competenti per abusivismo e mancato rispetto degli obblighi del concessionario, con una tempestività addirittura sospetta ha avviato la procedura per la decadenza della concessione. Beh, contro la decadenza della concessione sono state dette tante di quelle stupidaggini che sono state fatte proprie dalla Regione e, a dicembre, dopo 4 mesi hanno archiviato la procedura. E il Comune è stato latitante perché non ha richiesto la verifica dello stato dei luoghi. Così è rimasta una concessione sì scaduta, ma rinnovabile. Dopo altri 5 mesi di valutazioni sbagliate o, come dico io, false, stanno rilasciando la concessione sia pur togliendogli quel minimo spazio. Ora spero, dopo il mio esposto, che la Procura se ne interessi al più presto”. Vergine proprio non si capacita: “Siamo al paradosso: stanno per riaprire senza i requisiti per una licenza e di questo si devono vergognare tutti gli enti che finora hanno consentito questo insulto al buonsenso e alla legalità”. E la parola “vergogna” l’imprenditore-consigliere l’ha urlata più volte anche in Consiglio Comunale, “perché si sta consentendo di nuovo l’esercizio di un’attività abusiva sul territorio comunale. Alla faccia della “trasparenza” e dell’assessore regionale Gugliemo Minervini, che dovrebbe ammettere come la nuova legge stia solo coprendo, sanando, tutte le porcherie generate in passato. E dire che basterebbe una semplice verifica del rispetto degli obblighi. E il principale obbligo sapete qual è? Non cominciare i lavori, non occupare l’aria se prima non sono state rilasciate le necessarie autorizzazioni edilizie. E queste concessioni nessuno ce l’ha, ma, di fatto, tutti hanno esercitato. Alla fine paga solo chi, come il sottoscritto, rispetta tutte le regole”.
Giuseppe Cerfeda
Fonte: www.ilgallo.org

Altri due articoli sull'argomento sono disponibili

qui e qui

1 commento:

Anonimo ha detto...

parlo nel mio nuovo articolo per Apogeo, che potete leggere qui. Enjoy. Share this:EmailFacebookLinkedInTwitterStampaDiggStumbleUponRedditLike this:LikeBe the