martedì 25 novembre 2008

PD. Tre fatti, tre reazioni

Fatto n.1.

Riccardo Villari viene eletto Presidente della Commissione di Vigilanza RAI anche grazie ai voti della maggioranza berlusconiana. Il centro-sinistra insorge e propone il nome di Sergio Zavoli, che sarebbe bene accetto anche dal centro-destra. Villari avrebbe dunque dovuto dimettersi per far posto a Zavoli, neo-candidato del partito veltroniano dopo che per ben 44 volte non si era riusciti a trovare il consenso sul nome di Leoluca Orlando, espressione dell’IDV di Antonio Di Pietro. Nella logica dei pesi e contrappesi (leggi: pugnalate e contropugnalate, n.d.r.) della partitocrazia sarebbe tornato tutto a posto, senonché Villari non si dimette affatto e Zavoli resta in panchina.

Fatto n.2.

Nel corso di un programma televisivo sul tema della Commissione di Viglianza RAI il Latorre (PD) passa un sottile foglietto di carta - che subito la stampa definisce un “pizzino” - a Bocchino (PdL) suggerendogli di citare il caso della Corte Costituzionale per indicare come in quella occasione il PdL avesse ceduto su Pecorella (e che quindi non ci sarebbe stato nulla di strano se anche il PD avesse ceduto su Orlando, n.d.r.). Il tutto è documentato da Striscia la Notizia.

Fatto n.3.

La senatrice Paola Binetti associa l’omosessualità alla pedofilia. Il movimento gay insorge.

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Reazione n.1.

Villari è espulso dal Gruppo del PD al Senato.

Reazione n.2.

Di Pietro chiede a Veltroni un’istruttoria sul caso. Non pervenuta la risposta di Veltroni.

Reazione n.3.

Veltroni si smarca.

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Morale della favola.

Fulmini immediati per chi osa sfidare le logiche partitocratiche. Un buffetto sulla guancia per chi suggerisce al nemico come battere l’alleato. E la Binetti pensi un po’ quello che vuole, tanto a noi checcenefrega?

mentecritica.net

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