domenica 7 ottobre 2007

SD alla marcia per la Pace. Un impegno ed una responsabilità

“Il popolo della pace esiste, è grande, ed è determinato ad affermare i propri valori, a battersi per i propri convincimenti”. Così commentava soddisfatta ed anche felice Titti Di Salvo, capogruppo di Sinistra Democratica alla Camera dei Deputati, che ha guidato la delegazione del Movimento che ha partecipato alla edizione 2008 della Marcia per la Pace. Una delegazione numerosa e allegra che in parte è sfilata dietro lo striscione: “Pace, ambiente, lavoro, libertà: vogliamo di più”, ed in parte “armata” di bandiere rosse con il simbolo di Sd e lo sbaffo con i colori dell’arcobaleno della pace, si è dispersa nel corteo. Tanti, dicevamo, i compagni e le compagne che giunti da diverse parti d’Italia hanno voluto camminare nelle strade dell’Umbria perché di quel popolo fanno parte.
La pace, infatti, come affermava Fabio Mussi nel seminario che si è svolto nei primi giorni di settembre ad Orvieto nel corso della prima Festa di Sd, è uno dei tratti identitari del Movimento nato il 5 maggio scorso a Roma.
E in marcia questa mattina c’erano amministratori locali, componenti l’Esecutivo e la Presidenza, gruppi provenienti, oltre che dalla regione di Capitini, dalla Lombardia, dal Piemonte, dalla Liguria, dal Friuli Venezia Giulia, dal Veneto, dal Lazio, dalla Toscana, dall’Emilia Romagna, e perfino dalla Puglia e dalla Calabria. E poi parlamentari di Camera e Senato, tra questi - oltre alla Di Salvo - Silvana Pisa e Nuccio Iovene. E la presenza degli eletti in Parlamento, in questa fase della vicenda politica, è assai importante. È un assunzione di responsabilità precisa, è un impegno pubblico e solenne che si è preso dopo averlo annunciato nei giorni passati nel corso del Convegno “Tagliamo le armi”.
Sinistra Democratica è impegnata per la costruzione reale della pace, questo significa prima di tutto promuovere e realizzare politiche che avviino il percorso che deve portare alla riduzione degli armamenti in Italia, in Europa e nel mondo. E cominciare dal nostro Paese significa che occorre diminuire gli stanziamenti per le armi nella finanziaria che ha appena cominciato il suo cammino nelle aule parlamentari. Non solo, sempre nella manovra di bilancio va posta la questione Eurofighter ed F5. Ovviamente questo è importante ma non basta, Di Salvo e Mussi e tutti gli altri componenti i gruppi parlamentari di Sd sono impegnati a far sì che il Governo dica no in sede europea allo scudo spaziale e presenteranno a giorni una mozione parlamentare per chiedere, nel rispetto del programma dell’Unione, che venga varata una Conferenza sulle servitù militari. L’impegno è preso, il cammino è cominciato, deve proseguire in Parlamento, nei consigli comunali, provinciali e regionali, e fuori di essi.
Come ha detto Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, salutando il popolo della pace: “Buon camino a tutti”.

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