martedì 16 dicembre 2008

Prime considerazioni sulle elezioni in Abruzzo

Sull’Abruzzo non c’è pace:è circa mezzanotte e stiamo ancora cercando di districarci tra i dati che arrivano dalle prefetture, quando apprendiamo che Luciano D’Alfonso, sindaco di Pescara e segretario Regionale del PD è stato arrestato con l’accusa di concussione. Credo che questo episodio, più di ogni altra considerazione, illumini efficacemente le ragioni della sconfitta elettorale
del centrosinistra e della bassa affluenza degli elettori alle urne. Ormai la mancanza di etica nella gestione delle risorse pubbliche e la scarsa trasparenza dei rapporti tra amministratori e imprenditori ha prodottouna vera e propria crisi della democrazia rappresentativa; gli elettori non si fidano più di nessuno e non riconoscono differenze sostanziali tra i vari schieramenti. Così accade che in Abruzzo voti poco più del 50% degli aventi diritto il che comporta che il Presidente della coalizione di centro destra , che ha vinto con il 48% dei voti validi, governerà con il consenso di solo un quarto della popolazione. La questione morale trascina con sé una questione democratica sulla quale occorrerebbe riflettere se si vuole proporre un’alternativa di cambiamento che solleciti la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche.
Mentre scrivo i dati elettorali non sono ancora completi ma emergono già alcune tendenze chiare: la coalizione di centro destra vince con un distacco consistente( 5-7 punti) grazie a due liste locali, il Movimento per le autonomie e Rialzati Abruzzo che in provincia dell’Aquila hanno rispettivamente il 10 e l’11%. Il PD ha un vero tracollo perdendo circa 13 punti rispetto alle recenti elezioni politiche; l’IDV oscilla intorno al 14% e nella città dell’Aquila è il primo partito del centrosinistra con qualche voto in più del PD e una percentuale del 18%. La nostra lista “la Sinistra” si attesta regionalmente al 2,4%, il che dovrebbe permetterci di eleggere un consigliere regionale; insieme con Rifondazione(2,8) e il Pdci( 1,9) le forze che avevano dato vita all’arcobaleno si attestano attorno al 7%. Per analizzare questi dati nel dettaglio sarà necessario aspettare domani, avendo i dati definitivi, ma intanto è già possibile fare alcune considerazioni:
-- noi esistiamo, siamo una piccola forza che comincia a radicarsi nel territorio.
-- non siamo in grado tuttavia di intercettare il desiderio di cambiamento degli elettori che guardano con più fiducia all’IDV.
-- il PD perde consenso e noi dobbiamo definire meglio cosa significa “nuovo centro sinistra” anche alla luce delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il maggior partito della coalizione.
Di questo e di altro dovremo cominciare a ragionare da domani, quando saranno più chiari i rapporti numerici all’interno della neoeletta assemblea regionale e gli spazi per un’opposizione ferma sia alle politiche di privatizzazione della sanità, annunciate in campagna elettorale, sia all’insediamento di produzioni altamente inquinanti come risposta alla crisi occupazionale.
dal portale nazionale di Sd

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