domenica 9 settembre 2007

300.000 firme per la proposta "Parlamento pulito"

In queste ultime settimane i mezzi di informazione tradizionali hanno deliberatamente taciuto la notizia. Giornali e telegiornali si sono guardati bene dal menzionare un evento che portava con sé una carica potenzialmente dirompente. Ma questa volta il silenzio della TV non è stato sufficiente per limitare la diffusione di informazioni e per frenare la moltiplicazione di adesioni all'iniziativa. Chi gestisce i media tradizionali sarà seriamente preoccupato dopo la dimostrazione di forza che un mezzo di comunicazione sicuramente più libero e democratico, ma ancora giovane, come internet ha dato di sé. Il successo del V-Day ideato da Beppe Grillo a sostegno della poposta di legge d'iniziativa popolare per un Parlamento pulito è infatti indiscutibile: 300.000 firme raccolte in una sola giornata, a fronte delle 50.000 richieste, non sono uno scherzo. Così come non sarà uno scherzo, ora, provare a portare all'attenzione del Parlamento il testo della legge.
E comunque i soggetti più preoccupati sono quei politici che, messi con le spalle al muro dalla grande partecipazione, hanno qualche difficoltà nel confutare i 3 punti della proposta di legge. E così glissano sul nocciolo della questione continuando chi a gongolare, chi a promettere e ripromettere una "radicale" riforma della poltica, chi a lanciare invettive ed appicciacare etichette con l'obiettivo più o meno celato di delegittimare la manifestazione, il suo organizzatore, le migliaia di partecipanti.
Questi, per ora, i commenti più "originali":

Bindi
"Se l'aria di protesta anche organizzata che c'è in questo momento dovesse rappresentare l'anticamera dell'antipolitica, questo metterebbe a rischio il futuro della stessa democrazia". Così Rosy Bindi, secondo la quale "senza politica non c'è democrazia e noi vogliamo invece rilanciare il ruolo e la dignita' della politica. L'elezione dell'assemblea costituente del Pd - sottolinea il ministro della Famiglia - dovrebbe essere la risposta alle firme raccolte ieri".

Monaco
"Inutile fare gli schizzinosi. Il successo dell'iniziativa di Grillo è l'ennesimo campanello d'allarme. Fa seguito alla grande fortuna editoriale de 'La casta'. Guai a mettere la testa sotto la sabbia, deprecando qualunquismo e antipolitica". Lo sostiene il deputato ulivista Franco Monaco, che aggiunge: "Urgono risposte coraggiose in tema di regole e di costume politico. Urge assicurare, nella vita interna dei partiti, legalità, trasparenza, democrazia. E' un monito anche per il costituendo Pd".

Tremonti
"Non condivido né Grillo né i tanti grilli ben vestiti che ci sono in giro...". Così Giulio Tremonti commenta la manifestazione di ieri a Bologna, aggiungendo che però il comico genovese "è sicuramente piu' simpatico... ".

Dulcis in fundo, le due perle di Casini e Bossi:

Casini
"E' la più grande delle mistificazioni, una manifestazione di cui dovremmo vergognarci in cui è stato attaccato Marco Biagi che invece andrebbe santificato. Dovrebbero poi vergognarsi quei politici che pur di stare sull'onda del consenso popolare hanno mandato dei messaggi di adesione a Grillo".

Bossi
L'iniziativa di Beppe Grillo "mi sembra un'esagerazione". Bossi ritiene valida la regola per cui "chi si macchia di reati gravi per rappresentare la gente" è giusto che non sia eletto. "Ma se la gente li vota...", ha poi aggiunto. "E poi che cosa vuol dire parlamentari condannati? Io, ad esempio - ha osservato Bossi - sono stato condannato". Secondo il leader leghista, bisogna stare attenti "a non esagerare, perché altrimenti viene avanti l'antipolitica. Noi abbiamo fermato il referendum che era la vittoria dell'antipolitica; e adesso bisogna stare attenti a non proporre questa al Parlamento".

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